Kanchenjunga - 2014

Il Kanchenjunga (mt.8598) è la terza vetta più alta al mondo, sino al 1849 è stata ritenuta la vetta più elevata del pianeta finché i rilevamenti britannici appurarono che Everest e K2 erano superiori.

- E' il primo ottomila ad est dell’Himalaya ed è situato al confine tra Nepal e lo stato indiano del Sikkin, è il più orientale degli ottomila. È un massiccio molto sviluppato ed è costituito da 5 vette, quattro delle quali superano gli ottomila metri; l’occidentale Yaling Kang (mt.8505), la vetta principale (mt.8598), la centrale (mt.8482) e la meridionale (8473 mt.); la cresta sommitale che collega tutte le vette è lunga circa 1,5 km.
- In tibetano il significato del nome è "cinque forzieri di grande neve", dovuto molto probabilmente ai 5 picchi che compongono il massiccio.
- La prima seria esplorazione fu compiuta dal francese Jacot Guillarmod nel 1905 dalla parte del Nepal, nonostante l’isolamento politico del paese, in quel momento ufficialmente chiuso agli stranieri. Il primo vero tentativo risale al 1929, dalla parte del Sikkim, quando una spedizione tedesca giunse all’altezza di 7200 metri sullo Sperone Est.

Nel 1930 lla spedizione di G.O. Dyhren-Furth arrivò fino a quota 6.400 metri sullo sperone nord-ovest; nel 1931 la seconda spedizione di Bauer giunse a quota 7700 metri sullo sperone est, la lotta per la conquista della vetta, durata mezzo secolo costò la vita a 9 persone.
Dopo la guerra, grazie all’apertura del Nepal iniziò l’intensa esplorazione di questa splendida montagna dal versante sud-ovest, che comprendeva la valle e il ghiacciaio Yalung; proprio da questo versante, nella primavera del 1955, la spedizione inglese guidata da Charles Evans conquistò la cima. Il 25 maggio 1955 salirono in vetta George Band e Joe Brown e il giorno successivo Norman Hardie e Tony Streather.
Per rispetto delle credenze degli abitanti locali nella protezione delle divinità, gli alpinisti non salirono esattamente sulla vetta ma si fermarono nelle vicinanze; durante la spedizione venne utilizzato l’ossigeno.
La prima ascensione italiana, guidata da Franco Garda, fu compiuta il 2 maggio 1982 dalle guide alpine valdostane Innocenzo Menabreaz e Oreste Squinobal di Gressoney. La salita avvenne per la via normale e con l’ausilio dell’ossigeno.


Visualizzare da qui la relazione finale della spedizione (documento PDF).